In sintesi
- 🎬 Ricomincio da tre
- 📺 Rai 3, ore 21:20
- 📝 Una commedia cult di Massimo Troisi che ha rivoluzionato la comicità italiana, raccontando con ironia e poesia la crescita personale di Gaetano, tra Napoli e Firenze, con battute e scene diventate leggendarie nella cultura pop.
Massimo Troisi, Ricomincio da tre, Rai 3: questa sera la commedia che ha cambiato la comicità italiana
Se stai cercando un film davvero indimenticabile da vedere stasera in TV, il consiglio è secchissimo e senza incertezze: sintonizzati su Rai 3 HD alle 21.20 per “Ricomincio da tre”, il capolavoro di Massimo Troisi che ha riscritto le regole della comicità nel cinema italiano. Considerato pietra miliare degli anni ’80 non solo per le risate, ma per la sua capacità di restituire con ironia e poesia i momenti più dolci e amari della crescita personale, “Ricomincio da tre” è un film che merita davvero la tua attenzione, specie se non l’hai mai visto oppure ti va di rivivere alcune delle battute più iconiche della storia del nostro cinema.
Massimo Troisi e Ricomincio da tre: la nascita di una leggenda della comicità italiana
Presentare “Ricomincio da tre” come una “semplice commedia” sarebbe riduttivo. Questo film è un’autentica svolta nella storia del cinema italiano: rappresenta il debutto al cinema di Troisi, reduce dal successo con il trio cabarettistico “La Smorfia”, e già da questo esordio aveva dato un’impronta fortissima a tutto ciò che sarebbe venuto dopo.
La vicenda segue Gaetano, ragazzo schivo e ingenuo cresciuto nell’hinterland napoletano, che decide di lasciare San Giorgio a Cremano (la città natale di Troisi stesso, omaggiata con affetto e ironia) per tentare fortuna in una Firenze molto diversa dal suo mondo d’origine. Qui incontra Marta (Fiorenza Marchegiani), un’amicizia che si trasforma presto in qualcosa di più, mentre intorno ruotano le figure di Lello (un irresistibile Lello Arena, davvero in stato di grazia), un parroco sornione e tanti altri personaggi che costruiscono la commedia urbana di Troisi.
- Massimo Troisi: Gaetano, un personaggio che entra subito nel cuore degli spettatori, ironico, fragile e profondamente umano.
- Lello Arena: il fedele amico Lello, che porta sullo schermo la complicità e la comicità della vita reale con Troisi.
- Il cast di contorno arricchisce la storia con figure memorabili, tra Firenze e Napoli: uno strano parroco (Marco Messeri), una zia “tuttologa”, e una galleria di tipi che sembrano usciti da una galleria di quadri umani.
“Ricomincio da tre”: l’impatto di Massimo Troisi sulla cultura pop e la comicità italiana
“Ricomincio da tre” ha letteralmente riscritto i canoni della comicità cinematografica italiana. Dimenticatevi l’umorismo urlato o caricaturale: il tono è intimista, a tratti quasi sommesso, spesso autoironico e a volte persino timido. Una vera rivoluzione: Troisi, infatti, ha saputo trasportare nella recitazione la genuina incertezza del suo personaggio, rendendolo straordinariamente vicino allo spettatore.
Non a caso tantissime battute – diventate proverbiali – sono entrate nel linguaggio quotidiano (“Ricomincio da tre!“, certo, ma anche “Io nella fede ci credo” o il celeberrimo momento della “verifica del miracolo” sono ormai cult assoluti). Il titolo stesso nasce da una filosofia profondissima, racchiusa in una battuta: la crescita personale non è annullare il passato, ma portarne i tasselli migliori con sé. E su questo, diciamolo, Troisi era avanti anni luce rispetto ai suoi contemporanei.
Il film, tra l’altro, nasceva con mezzi ridottissimi e tanta sfiducia da parte dei produttori, che vedevano in Troisi “solo” una star del cabaret televisivo. Il successo, invece, fu travolgente: campione annunciato al botteghino (fu il maggior incasso del 1981), sconvolse pubblico e critica e lanciò definitivamente Troisi tra i giganti della settima arte, aprendo la strada a tutta una scuola di attori e registi che da lui hanno preso ispirazione (basti pensare a Vincenzo Salemme o Alessandro Siani, tra i più noti). Edoardo De Filippo si disse letteralmente conquistato dalla “scrittura autentica” del film: un passaggio di testimone invisibile tra i due grandi teatri della comicità napoletana.
L’eredità di Massimo Troisi: una comicità senza tempo
“Ricomincio da tre” non è solo un film, ma un punto di contatto generazionale: ancora oggi le sue battute, i suoi tempi comici, il suo modo di raccontare il disagio del crescere sono modernissimi. Non esiste cultore di cinema italiano che non citi le scene più celebri nelle occasioni più disparate. E se la commedia all’italiana negli anni Settanta aveva spesso cercato il grottesco o la critica sociale urlata, Troisi – con questa pellicola – coglie di sorpresa tutti portando la sincerità e la timidezza a nuovo livello di sguardo sul mondo. Ogni singolo momento del film è saturo di quell’ironia velata che solo i grandi maestri sanno trasmettere.
La regia, per quanto alle prime armi, è fresca e agile. La sceneggiatura spiazza per la capacità di tenere alto il ritmo alternando momenti introspettivi ad autentici siparietti comici (“il miracolo” resta una delle sequenze meglio costruite del cinema comico italiano — chi lo ha già visto sa di cosa stiamo parlando!).
Se stasera vuoi divertirti con un film che ha saputo lasciare un’impronta indelebile sulla cultura pop e sulla storia del cinema, la scelta è una sola: “Ricomincio da tre”. Nota da vero nerd della Settima Arte: ogni volta che rivedi Troisi, c’è sempre una battuta nuova che ti scappa, o una sfumatura del suo umorismo melanconico che non avevi mai colto davvero. Imperdibile.
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